“Il Falconiere” in Cortona Tuscany, Italy
Quando racconti del Falconiere, hai voglia di cominciare la storia con un « C’era una volta… ». E non solo perché il posto e la natura che lo circonda hanno qualcosa di fiabesco, ma anche perché qui si trovano un certo modo di concepire l’accoglienza, un’atmosfera che racchiude in sé e lascia fermentare al proprio interno, come succede ai vini Baracchi nelle grandi cisterne metalliche della sontuosa cantina, quell’italianità di un tempo che fa sì che in un posto ci arrivi come cliente e riparti come uno di famiglia.
I due proprietari, Silvia, chef stellato Michelin e Riccardo Baracchi, suo marito, contribuiscono decisamente a questa atmosfera. Con Silvia si gioca agli apprendisti cuochi durante i corsi di cucina, mentre il sole scende sulle colline cortonesi e i cipressi in controluce sembrano punte di pennello intente a dipingere un cielo in technicolor. Lei mescola, impasta, taglia, arrotola, trita, condisce e armeggia con utensili vari dandoti l’illusione che puoi ripetere quei gesti con altrettanta semplicità. Poi ti porge un calice di vino quando la ricetta è a metà. Da tanta maestrìa (la sua) nasceranno i pici toscani, oppure una delle sue prelibatezze feticcio quali il pinzimonio etrusco, una sinfonia di spezie e aromi in cui intingere le crudités senza paura che le note suonino false. Silvia conosce benissimo il pentagramma dei sapori, anche quando azzarda accostamenti inusuali, il risultato è sempre un assolo di jazz culinario da maestro. La sua è una cucina che si ascolta. A bocca aperta.
Per Riccardo invece, qui è la casa di famiglia, gli edifici del Seicento lo hanno visto crescere fino al momento in cui è stato lui a far crescere la tenuta, coltivando la passione per la viticoltura e avventurandosi in un cammino insolito: diventare falconiere. E’un autentico figlio del territorio, venuto su con i filari di vigna ma… meno disciplinato di questi ultimi. Ti ricopre di una miniera di aneddoti, di curiosità e di quel carisma da toscano doc che sarebbe piaciuto a Petrarca o a Boccaccio per scriverci intorno una novella ispirata a tanta giovialità. Fra i suoi vini, le punte di diamante sono due in particolare: Astore, frutto di una lunga macerazione a contatto sulle bucce, uno dei primi metodi classici in Italia, realizzato con uve Sangiovese e Trebbiano. E poi un coraggioso Pinot nero di montagna, che ben rappresenta il carattere del proprietario e quel desiderio di ricerca e di sperimentazione che si ritrova anche nella cucina di Silvia.
Vinoterapia
Una comune « fertile irrequietezza » insomma, i cui risultati sono prodotti assai sorprendenti.
Il posto non è altro che una scenografia di quella Toscana idealizzata da Ridley Scott nel Gladiatore, da Minghella nel suo commovente Paziente inglese o ancora da Frances Mayes nel suo romanzo -poi diventato un film- Under the tuscan sun. Qui non sono necessarie aggiunte in photoshop o scene posticce, figuranti o effetti speciali. C’è tutto il necessario: le colline che spíano la Val di Chiana, i ghirigori di verde tra pampini di vigna, boschi e cipressi slanciati, qualche girasole e una terrazza favolosa per contemplare il panorama in cinemascope.
Per rilassarsi ci sono due piscine incastonate nel verde e la spa coi prodotti di Santa Maria Novella, la storica casa cosmetica fiorentina che vanta ormai più di quattrocento anni di attività e una produzione fedele ai metodi tradizionali adottati da secoli per ottenere creme e lozioni naturali e performanti.
Si parte con la pelle che sa di acqua di rosa, col palato vezzeggiato dalle delizie di una cucina toscana rivisitata ad arte, con gli occhi saturi di un paesaggio che ha saputo plasmare l’immaginazione e lo stile di Piero della Francesca. In cambio si lascia in pegno un po’ di nostalgia, ma è solo un prestito, si può tornare a riprenderla quando si vuole.
Il Falconiere
Relais & Châteaux
Località SanMartino Bocena, 370
52044 Cortona (Arezzo)
Italia
Tel. +39.0575.612679